Una tazza di brodo caldo

Ci sono momenti in cui sentiamo la necessità di alleggerirci perché abbiamo mangiato troppo o in modo disordinato oppure semplicemente vogliamo disintossicarci un po’.

Se siamo appesantiti, infatti, la vita ci sembra più faticosa e persino fare le solite cose diventa più impegnativo.

In questa situazione anche parlare e ascoltare gli altri, leggere e scrivere o usare a lungo la voce può essere più stancante perché, se il nostro organismo è sovraccarico, tutti gli organi emuntori – il fegato, i reni, l’intestino e anche i polmoni – sono impegnati in un superlavoro che richiede molta energia.

Cosa puoi fare quando sei in una situazione come questa?

Di solito la prima cosa che viene in mente è la rinuncia: “Adesso basta, per un po’ non mangio nulla!”, ma le decisioni drastiche lasciano sempre il tempo che trovano e spesso non sono quelle ottimali.

Se mi conosci, sai bene che mi piace trovare soluzioni morbide, che si adattino in modo dolce e gentile alla nostra vita e che ci guidino con tranquillità verso nuovi equilibri.

Questo è il motivo per cui oggi ti voglio parlare di una cosa molto semplice che ci permette di alleggerirci, di liberarci da ciò che abbiamo accumulato ritrovando le coccole di una tradizione antica.

Le nostre nonne e bisnonne portavano quasi ogni sera in tavola una tazza di brodo, una minestra o un consommé che apriva il pasto o addirittura a volte, in tempi più magri, andava a costituire l’intero pasto. Poteva essere un brodo di carne, più sostanzioso e utile a riscaldarsi durante i freddi inverni, oppure un brodo vegetale, fatto con le verdure raccolte nell’orto.

Questa tradizione è ben riconoscibile nei vecchi servizi di piatti che prevedevano sempre la zuppiera e a volte anche le scodelle per il brodo.

Oggi tutto questo non c’è più. I nostri pasti sono quasi sempre asciutti e anche quando mangiamo una minestra si tratta spesso di un passato di verdura oppure una zuppa che prevede anche la presenza di legumi e pasta o altri cereali.

Sappiamo che dobbiamo bere tanta acqua, ce lo dicono tutti continuamente, ma il valore di un buon brodo caldo si è perso con le vecchie, lente e pazienti tradizioni di una volta.

Il brodo vegetale è un’acqua speciale, benefica e ricca di sali minerali.

Un buon brodo vegetale va fatto mettendo le verdure – sedano, carota, cipolla e qualche verdura di stagione – in acqua fredda con erbe aromatiche e sale e poi facendo bollire il tutto per circa un’ora.

Il sale, possibilmente marino integrale, è un elemento fondamentale perché il brodo possa fare ciò che ti sto per dire, mettine quindi 6 grammi per litro di acqua, è importante!

A differenza delle vitamine che perdono il loro valore nutrizionale durante la lunga cottura, i sali minerali resistono alla bollitura e si concentrano durante l’evaporazione dell’acqua. Il brodo diventa quindi un’utile integrazione di minerali.

Quando il brodo raggiunge lo stomaco e poi l’intestino, la presenza del sale e dei sali minerali delle verdure, mantiene l’acqua nel tubo digestivo evitando che sia riassorbita dalla parete intestinale. In questo modo, transitando lentamente, può ammorbidire le sostanze di rifiuto che si sono accumulate nel tempo creando a volte dei vecchi depositi mai eliminati.

Questa azione ripetuta giorno dopo giorno porta ad una vera e propria pulizia profonda dell’intestino. E un intestino più libero facilita il lavoro del fegato e dei polmoni che potranno disintossicarsi meglio e quindi funzionare bene.

Prendendo l’abitudine di bere una o due scodelle di brodo vegetale prima della cena – o anche, ogni tanto, sostituire la cena con il semplice brodo – in poco tempo potrai sentirti meglio, provare una maggiore leggerezza e vedere la pelle del viso che diventa più luminosa, segno di un organismo che è più pulito, più sano e più leggero.

Ecco, questo è ciò che ci tenevo a dirti oggi, un’altra piccola cosa che ti può migliorare la salute, il benessere e quindi la vita.

Spesso leggo molti consigli di disintossicazione che prevedono l’assunzione di fitoterapici e integrazioni vegetali di frutti che arrivano da paesi molto lontani da qui. Va bene, spesso sono ottimi prodotti e a volte sono davvero necessari.

Mi piace però recuperare anche tutti quei piccoli e facili gesti di salute, quei segreti alla portata di tutti che i nostri vecchi spesso conoscevano bene e che possono migliorare la qualità della nostra vita e insegnarci a prenderci davvero cura di noi stessi.

E tu, cosa ne pensi?

 

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