
I problemi della voce parlata, disfonie e afonie, o della voce cantata, disodie, vengono distinti in due grandi categorie a seconda della loro origine.
Possono essere di origine organica, causate cioè da patologie delle corde vocali come infiammazioni, traumi, paralisi, ulcere, noduli, polipi, oppure di origine funzionale, avere cioè come causa un cattivo o eccessivo uso della voce.
In entrambi i casi sarà presente un grado più o meno importante di raucedine e una difficoltà o impossibilità a cantare.
La voce può essere debole, soffiata e può spezzarsi durante l’eloquio o il canto. Spesso serve un grosso sforzo per essere uditi e parlare può causare dolore o bruciore alle corde vocali e alle strutture della laringe e del collo.
A ciò si aggiunge di solito la fatica vocale che limita molto la libera espressione perché chi è rauco cercherà di risparmiare il più possibile le proprie parole e la propria voce.
Questa situazione crea un senso di frustrazione per non riuscire a parlare normalmente e un senso di isolamento, pur essendo in mezzo a tanta gente, perché si ha difficoltà a farsi ascoltare.
La disfonia può verificarsi in età pediatrica o adulta e, anche quando è di origine organica, è sempre utile un trattamento logopedico per imparare ad utilizzare la voce nel modo più corretto possibile rispetto alla propria situazione e a limitare il rischio di ricadute.
Nel caso di disturbi funzionali la terapia logopedica diventa invece essenziale in quanto è l’unico trattamento in grado di ripristinare una corretta funzionalità vocale e di ottenere un miglioramento di tutti i parametri voce: altezza, volume, timbro e durata.
Voce professionale
Ci sono poi alcuni casi particolari cui tengo molto: le persone per cui la voce è uno strumento di lavoro.
Oltre a chi usa la voce come mezzo artistico, i cantanti e gli attori, troviamo in questa categoria di persone: insegnanti, allenatori sportivi, avvocati, interpreti, centralinisti, rappresentanti, impiegati degli uffici aperti al pubblico, guide turistiche e molti altri.
A differenza di attori e cantanti, gli altri professionisti non ricevono un’educazione specifica sull’uso della voce e vengono inviati in terapia logopedica quando ormai c’è una patologia vocale.
Si può fare molto, invece, per prevenire questi problemi imparando a conoscere la propria voce, a potenziarla e ad usarla in modo adeguato.
Spesso la voce viene usata in modo scorretto, succede quando si parla senza la giusta coordinazione tra respiro e voce oppure per imitare voci caricaturali come personaggi televisivi, cartoni animati, etc.
Altre volte c’è un eccesso di intensità, cioè di volume, di durata o di velocità dell’eloquio oppure di forza muscolare degli organi fonatori.
Se queste modalità di cattivo uso della voce sono rare e limitate a condizioni saltuarie , sono innocue per le corde vocali e fanno parte dell’esperienza comunicativa di ogni persona.
Diventano, invece, dannose se si trasformano in abitudine quotidiana e vengono ripetute spesso senza dare alle corde vocali il tempo di tornare ad un comportamento di eufonia, cioè di fonazione corretta.
Nel tempo si possono creare così delle vere e proprie patologie come infiammazioni, edemi o noduli sulle corde vocali che hanno poi bisogno di più tempo e di un lavoro costante per poter essere risolte.
Conoscendo la nostra voce, il nostro modo unico e inconfondibile di lasciare un segno sonoro, possiamo invece imparare a sfruttare le nostre abilità e ad aggirare i nostri limiti, possiamo allenarci e diventare dei veri professionisti della voce che usano in modo corretto e con soddisfazione il loro personalissimo strumento di lavoro.