Risolto? Dimenticato!

Un problema è superato quando non ricordi più di averlo avuto.

Quando un problema è passato, di qualsiasi genere sia – di salute, finanziario, di relazione – non te lo ricordi più, non ci pensi e non ne parli agli altri.

Osserva le persone che ti raccontano spesso come hanno risolto brillantemente i loro guai. Se non smettono di parlarne, è perché non li hanno realmente superati e tu puoi rendertene conto.

Chi continua a parlare delle difficoltà che ha avuto e poi superato, è ancora invischiato in quel problema, anche quando parla con la nobile intenzione di aiutare gli altri.

Chi continua a dire e a ricordarti:

“Avevo problemi di voce”

“Ero balbuziente”

“Pesavo tanti chili in più”

in realtà continua ad esserci dentro, non è ancora guarito dalla sua difficoltà, non l’ha ancora realmente superata, continua a viverla, anche se la guarda da una posizione migliore.

Quando una persona supera completamente un problema che ha incontrato nella vita, non ci pensa più. Lo dimentica. E’ già volto verso altri obiettivi.

Ora, pensa un attimo alla tua vita. Ti accorgi che le difficoltà che hai davvero superato, fai fatica a ricordarle bene?

Magari ora sei magro e ti sembra strano che ci sia stato un periodo della tua vita in cui eri sempre a dieta…

Oppure avevi un problema di voce e non fai più caso a come parli bene adesso…

O ancora hai passato un periodo di guai finanziari e ora che hai tutto quello che ti serve, ti sembra strano avere passato periodi in cui non potevi permetterti certe cose…

Ecco, questa è la prova che hai davvero voltato pagina, che ora stai pensando ad altro e ciò che hai risolto lo hai giustamente dimenticato.

Sai cosa chiedo ai miei pazienti appena iniziamo un percorso di rieducazione?

Chiedo di ripulire i loro pensieri.

Di fermare subito il loro dialogo interno appena sentono che stanno pensando a quanto è rauca la loro voce, a quanta paura hanno di balbettare, alla sensazione di non imparare ciò su cui stanno lavorando.

Li invito a trasformare le loro parole e i loro pensieri:

  • la mia voce sta migliorando
  • mi è più facile parlare e il mio linguaggio è più fluente
  • un passo dopo l’altro raggiungo il mio obiettivo

Come diceva il grande foniatra francese Francois Le Huche, i cui libri ho studiato, ristudiato e consumato a forza di leggerli, “La rieducazione vocale, spesso, all’inizio, non ha nulla di vocale, ma è tuttavia suscettibile di normalizzare l’organo laringeo…”

Questa frase nella mia esperienza si è rivelata vera in innumerevoli casi.

Ho passato diverse sedute, con molti pazienti, a lavorare perché potessero ricreare un certo equilibrio nella loro vita. Ho lasciato che si sfogassero, alleggerendosi dei loro problemi. Li ho aiutati a ripulire i loro pensieri da tutto ciò che continuava a trascinarli nel malessere.

Ho fatto quindi tante cose che non posso definire tecniche logopediche in senso stretto, ma che, in modi a volte sorprendenti, veloci ed efficaci, hanno portato alla piena riabilitazione delle funzioni che erano disturbate.

Ed è a quel punto che con grande sorpresa mi sono resa conto che le persone dimenticavano l’entità del problema che avevano avuto. Con alcuni di loro ho dovuto scorrere il diario delle sedute della cartella logopedica per verificare ciò che mi avevano detto nei primi incontri.

Mi è capitato di lavorare con bambini che venivano da me, principalmente, per problemi di balbuzie e poi anche perché avevano dei difetti di pronuncia.

Parlando con le mamme, qualche mese dopo, mi sono sentita dire “Ma no, mio figlio è venuto da lei solo perché non diceva bene alcune parole” e allora insieme abbiamo aperto la cartella logopedica e abbiamo visto che la richiesta iniziale era proprio quella della balbuzie.

Ecco, se una famiglia non ricorda più che un bambino balbettava significa che il problema è stato davvero superato.

Che grande soddisfazione quando avvengono queste cose.

Che meraviglia poter essere il tramite tra il malessere e il benessere di una persona utilizzando ciò che umanamente abbiamo a disposizione, le tecniche, sì, ma anche l’ascolto, le conoscenze sull’evoluzione personale, la consapevolezza del potere delle parole.

Oggi ho voluto scrivere questo per te, perché tu possa capire se realmente hai risolto le cose che non ti facevano vivere felice.

Se fai fatica a ricordarle, stai tranquillo, è tutto risolto!

Quando invece ci pensi spesso, ti invito a osservare i tuoi pensieri e le tue parole e a prendere in mano il tuo potere, il potere di scegliere cosa pensare e di cosa parlare.

Fai in modo che ogni tua parola lasci un senso di benessere a te stesso e alle persone a cui parli, condividi le cose belle, resisti alla tentazione di parlare delle cose che non vanno bene e vedrai come, pian piano, inizieranno ad essere meno importanti nella tua vita e al posto loro ci sarà davvero un maggiore, reale e completo benessere.

Piano, piano, un passo dopo l’altro, verso il tuo obiettivo.

 

Se hai dubbi sulla tua voce, sul tuo linguaggio o sul tuo modo di comunicare, puoi chiamarmi o scrivermi.

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