Come un “ma” può cambiarti l’umore (e il benessere)

Spesso usiamo parole, frasi e linguaggio pensando solo al contenuto del nostro messaggio.

Tralasciamo, così, la cura di alcuni elementi che modificano in modo sostanziale la comunicazione con le persone con cui parliamo.

Uno di questi elementi è l’ordine con cui costruiamo le frasi. E in particolare ti parlo del caso in cui usiamo due frasi collegate tra loro da una congiunzione avversativa come ma, però o comunque.

Hai mai pensato che dire “Sto meglio, ma devo ancora guarire del tutto” oppure “Devo ancora guarire del tutto, ma sto meglio” non ha lo stesso effetto, ma crea due situazioni completamente diverse?

Nel primo caso l’attenzione viene posta sul fatto che la persona deve ancora guarire e la realtà di stare meglio viene messa in secondo piano se non addirittura cancellata dalla congiunzione avversativa ma.

Le congiunzioni avversative hanno proprio il compito di eliminare dalla mente ciò che viene prima di loro. Quindi chi dice la prima frase sente il peso del cammino che ha ancora da fare per raggiungere la guarigione: “…ma devo ancora guarire del tutto”.

Nel secondo caso, invece, c’è la consapevolezza che la salute totale non è ancora arrivata e l’attenzione viene posta sullo stare meglio: “…ma sto meglio”. Quindi chi parla si sente già ad un buon punto del suo cammino, prova soddisfazione e nel suo corpo vengono prodotti ormoni “buoni” che lo fanno sentire ancora meglio, che sono funzionali ad un maggior benessere.

Questa differenza nell’ordine con cui diciamo certe frasi ha quindi implicazioni importanti sulla qualità delle parole, sulle relazioni e, nel caso si parli di salute, anche sul benessere.

Ci sono molti altri esempi di questo tipo.

Immagina di essere un bimbo che riceve il risultato della sua verifica di matematica.

La sua insegnante, mentre gliela restituisce, può dirgli: “Hai preso 8, è un buon lavoro, ma hai fatto due grossi errori di distrazione!”

Oppure può dirgli: “Hai fatto due grossi errori di distrazione, ma è un buon lavoro, hai preso 8!”

Mettiti nei panni del bambino e rileggi le due frasi…è proprio la stessa cosa?

Con quale frase il bimbo si sentirà più soddisfatto del suo lavoro, più contento e più motivato a fare meglio la prossima volta?

Sicuramente con la seconda, quella che riconosce il fatto che abbia fatto un buon lavoro.

E’ questione di ormoni, in circolo ci sarà più dopamina, l’ormone della “ricompensa” quello che, tra l’altro, ci mantiene attenti, attivi e concentrati per raggiungere il nostro obiettivo. Quindi nelle condizioni migliori per l’apprendimento.

E con i nostri figli?

Quando riconosciamo che sono stati davvero in gamba all’esame oppure nella gara sportiva oppure in una loro attività e poi concludiamo dicendo che “…però la tua camera è un vero disastro!”?

Diglielo prima che la sua camera è da riordinare, visto che ogni tanto queste cose dobbiamo proprio dirle ai nostri figli, e digli, dopo, quanto è stato bravo!

Dire prima una cosa e poi l’altra, divise tra loro da una congiunzione avversativa dà un risultato comunicativo completamente diverso. Può creare buone relazioni o renderle meno buone. Può cambiare in meglio o in peggio le emozioni delle persone. Può modificare le abilità di una persona in crescita, come un bambino o un ragazzo.

Pensaci quando parli in casa con i tuoi familiari, al lavoro con i tuoi colleghi oppure con i bimbi, perché il modo di parlare e le parole che usi hanno sempre delle conseguenze vere, concrete e tangibili sulle persone a cui parli.

E…pensaci anche quando parli con te stesso, se vuoi stare meglio!

So che qualcuno potrebbe dirmi che sottolineare la cosa negativa fa sì che la persona sia più stimolata a migliorare. Sì, sicuramente avrà in corpo più ormoni dello stress e quindi proverà a migliorare con la sua forza di volontà facendo molti sforzi.

Questo può essere utile in alcuni casi – anche se ci sono modalità decisamente più adatte al miglioramento – e in ogni caso non vale certamente quando si parla di salute.

Per mantenere la salute, infatti, abbiamo bisogno di un corpo riposato, rilassato e in equilibrio da tutti i punti di vista. E così che può attivare le sue capacità di guarigione, può rispondere alle cure e ritrovare il benessere. Avere più ormoni dello stress in circolo non promuove certo questa situazione.

E poi, siamo proprio sicuri che sottolineare sempre ciò che non va abbia delle buone conseguenze sul piano dell’apprendimento oppure delle buone relazioni o dei risultati che vogliamo ottenere?

Io penso che sia sempre meglio dare più importanza alle cose che stanno iniziando ad andare bene.

Lo dico come mamma di quattro figli, perché l’ho verificato sul campo.

Lo dico come professionista che si occupa di problemi, a volte molto gravi, di comunicazione. Se alcuni miei pazienti non avessero posto l’attenzione sui minuscoli progressi di ogni giorno – e parlo di terapie che durano anni – non saremmo mai arrivati al risultato raggiunto.

Lo dico come persona che ama lo sport e che se non avesse dato importanza ad ogni passo fatto non avrebbe mai concluso una maratona.

Quindi, il mio consiglio per te è quello di mettere sempre dopo il ma le tue parole più belle!

Ora dimmi tu cosa ne pensi, mi fa piacere conoscere il tuo punto di vista.

 

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